E’ comunemente conosciuta dai pazienti come “tecnica dei buchini” o “col laser”.
È una tecnica chirurgica innovativa che grazie alla sua scarsa invasività si sta sempre più affermando nell’ambito della chirurgia del piede, sostituendo sempre di più le tecniche di chirurgia tradizionale a cielo aperto (con più o meno ampie incisioni cutanee).
Tale metodica permette la correzione, di molte deformità dell’avampiede:
- alluce valgo
- dito a martello
- metatarsalgie
e di molte patologie del retro-piede
- spina calcaneare
- fascite plantare
- morbo di Haglund
Mediante l’uso di piccole frese, attraverso mini incisioni della cute raggiungono l’osso consentendo resezioni scheletriche ed osteotomie di riallineamento, sotto controllo radioscopico.
- Svariati e importanti sono i vantaggi per il paziente:
l’intervento si effettua in anestesia loco-regionale con sedazione superficiale; - il tempo di esecuzione dell’intervento è notevolmente ridotto (10/20 minuti);
- l’assenza di incisioni chirurgiche visibili: la minima superficie di cute incisa (1-2 mm.) rispetto all’intervento tradizionale, oltre all’implicita valenza estetica, contribuisce a:
- diminuire notevolmente il dolore post-operatorio
- ridurre il rischio infettivo
- rendere il piede calzabile più precocemente
L’assenza di impianto di mezzi di sintesi metallici permette una ripresa della deambulazione è immediata; subito dopo l’intervento il paziente cammina con apposita calzatura (scarpa di Baruk piana), il carico immediato riattiva la circolazione e riduce ulteriormente il rischio di tromboflebiti, accelerando il recupero funzionale.